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Ciao Edoardo….

Maggio 22, 2010

Nella mia carriera di pubblicista-cuciniera ho scritto su svariati argomenti. Cronaca locale, cronaca rosa, rubriche di posta per i lettori, recensioni di film, bricolage  di ogni tipo e via discorrendo.  Mi sono, però,  sempre rifiutata come già detto,  in altri vecchi post di occuparmi di coccodrilli. Non sono capace di tenere una distanza professionale e critica  per tessere l’elogio funebre di qualche illustre esponente della società politica o culturare.  Mi limito a riportare la notizia  tout court, aggiungendo solo soggettive considerazioni. Edoardo Sanguineti non c’è più. Era un poeta straordinario e un uomo delizioso. Mi ha regalato piacere, divertimento, gioia, salti mortali di erotica allegria, partecipazione all’impegno civile, e un’  irresistibile continua  caccia al tesoro nella foresta delle parole. Quanto di meglio si possa chiedere ad un autore contemporaneo  coltissimo, ironico e “grande esloratore”. Era un po’ pazzo come si conviene ai poeti. Come dice Platone in Fedro,245 a :” Chi senza  la follia  delle Muse, si avvicina alla poesia, inutile è lui e la sua arte …” Per ricordarlo ho scelto dalla sua vasta produzione, i versi che Sanguineti ha dedicato a Sandro Pertini.

Per una rosa

chi ha resistito, gli è fiorito il cuore, / rosa di rossi fuochi partigiani:

questo è il colore per le nostre aurore,/ è il caldo sole del giusto domani:

sbocciato è il giorno, e la notte era nera/ ma rigido fu l’inverno, prima,

fiori di rose rossa primavera, / e la rosa risplende sulla cima:

Da “Il gatto lupesco”  (poesie 1982-2001) Le comete Feltrinelli.

Come si nota, oltre il  suo fuoco pirotecnico di avanguardia acrobatica,  il poeta non teme, come ritengo giusto, utilizzare parole come ” rosa” o “cuore” che,   per alcuni con poca follia  e  tanta puzza al naso, sono perigliose trappole retoriche o per altri dilettanti allo sbaraglio, abbondano come il riso sulla bocca degli stolti.  Grazie maestro-compagno o se preferite compagno maestro. Una lacrima non di cera.