Archive for the ‘Letteratura’ Category

Compromesso, vita, morte….

Maggio 31, 2010

Mentre scrivo questo post, moltissime persone in Italia e in altri Stati occidentali,  si ritrovano davanti alle Ambasciate e ai Consolati Israeliani per manifestare il loro dissenso, ( ma è parola troppo debole, diciamo sdegno ) per l’aggressione alla nave degli aiuti umanitari ai palestinesi. Il governo di destra di Gerusalemme ha spinto in modo dissennato l’acceleratore verso una brutale repressione,  mostrando una cecità politica che rasenta il salto nel buio. Di tutto aveva bisogno Israele che non fosse, gettarsi da sola nel discredito o peggio, attirarsi l’ira dei pacifisti e dei “liberal” di mezzo mondo. E’ evidente che aprire il fuoco contro  Freedom  Flotilla mette in discussione la sicurezza dei cittadini israeliani. Ma i governi di Destra, sotto tutte le latitudini sono connotati da politiche aggressive, dove si coniuga espansionismo muscolare, ossessivo nazionalismo all’intolleranza religiosa o all’esasperata ostentazione della bandiera identitaria. Il governo del Signor Netanyhau è un tipico esempio. Volendo imporrere una supremazia a tutto tondo, diviene incendiario in un contesto dove  ogni cosa è infiammabile. Oltre la metafora, Israele è adagiato su un terreno che sprigiona petrolio, buttarci sopra tizzoni ardenti è offrire pretesti ai dittatori iraniani, o chi per loro. Sicuramente gli integralisti delle varie specie si sfregano le mani. Forse ai palestinesi manca un Nelson Mandela e ad Israele uno statista   alla J.F. Kennedy. Ma con i “forse” non  si fa storia.  Alla mia breve nota,  faccio seguire le considerazioni di uno dei più grandi scrittori viventi, l’israeliano Amos Oz sul ” compromesso”. “Tra uccidere e morire”:  [ .. i giovani pensano che il compromesso sia opportunistico o disonesto. Ma nel mio vocabolario, il compromesso è sinonimo di vita, dove c’è vita c’è compromesso. L’opposto non è integrità e onestà, ma fanatismo e morte. Il compromesso per me è una filosofia, un modo di vita. Esso è cercare di incontrare l’altro a metà strada.]  A suggellare  l’importanza di questa via dell’incontro, aggiungo una poesia del maggiore poeta arabo: Adonis o Alì Ahmad Sa’id Esber siriano di nascita, libanese di vita, oggi cittadino francese.  Da “Memoria del Vento”  – Canti di Mihya’r il damasceno-

Ti ho chiamata nube / o ferita / o piccione migratore

ti ho chiamata penna e libro /ed eccomi qui ad avviare un dialogo

tra me e la lingua dal nobile passato / nelle isole dei libri

nell’arcipelago  dell’antico errore / ed eccomi qui che insegno a dialogare

al vento e alle palme / o ferita o piccione migratore.

In chiusura inserisco l’intervista ad una scrittrice pacifista israeliana, ma questa presentazione è misera, riduttiva. Di Manuela Dviri e del suo libro ” Vita nella terra di latte  e miele” tratterò in un prossimo post.

Contro il fanatismo

giugno 27, 2008

Ho citato nel precedente post, Amos Oz, autore che ammiro appassionatamente. Voglio sagnalare un suo piccolo, prezioso libro, uscito qualche tempo fa e ora quanto mai attuale in questi tempi bui, all’insegna dell’intolleranza. Quando si pensa di prendere le impronte digitali ai “Bambini”, si finisce con un triangolo giallo cucito sul vestito. Scrive Amos Oz: “Nel mio mondo, la parola compromesso è sinonimo di vita. E dove c’è vita ci sono compromessi. Il contrario di compromesso non è integrità…Il contrario di compromesso è fanatismo, morte.”

Da Contro il fanatismo- Amos Oz – Feltrinelli Editore — Traduzione Elena Loewenthal

Milanesiana

giugno 27, 2008

Inizia oggi a Milano, l’Evento culturale più prestigioso dell’anno. Direi l’Unico con connotazioni internazionali, che per ricchezza di temi e per presenze straordinarie, meriti il bollino dell’eccellenza. Si inaugura col premio Pulitzer, Richard Ford e con l’intervento del premio Nobel Sherin Ebadi, la nona edizione della Milanesiana, festival ideato e diretto da Elisabetta Sgarbi. Quest’anno il tema conduttore è: ” I 4 elementi: aria, terra, acqua, fuoco”,e su questo fil rouge si alterneranno a discettare e a dialogare come in un cenacolo di”menti elette”, filosofi, scrittori, scienziati,musicisti, matematici, registi, intellettuali. Fino all’11 luglio, distribuiti in vari spazi, dal Teatro degli Arcimboldi, al Museo della scienza gli spettatori potranno assistere a 33 incontri, letture,spettacoli, concerti, proiezioni filmiche e artistiche. Qualche nome per segnalare il livello altissimo di questo incrocio di arte e di conoscenza: Amos Oz, Elie Wiesel, Giorgio Odifreddi, Ermanno Olmi, Alexander Sokurov,Teresa Salgueiro, Michael Nyman, Umberto Eco e molti altri di gran prestigio. Un plauso incondizionato alla Sgarbi che, mostra le sue doti di organizzatrice e di coordinatrice intelligente e sagacemente eclettica, fuori da “vecchi e triti moduli di far cultura”. Unico neo, a mio parere è la scelta temporale. Fine giugno coincide con l’inizio, seppur parziale dell’ esodo vacanziero. Inoltre i milanesi stressati dal lavoro e dalle prime feroci calure tendono a concedersi lunghi week-and fuori città. Perché non pensare di anticiparlo a fine maggio? Al successo garantito della manifestazione, si aggiungerebbe una maggiore e meno boccheggiante affluenza di pubblico.

Ciao Fabrizia

giugno 24, 2008

Leggo con grande dispiacere della morte della scrittrice Fabrizia Remondino. L’improvviso decesso è avvenuto, mentre nuotava. Con fatica era riuscita a raggiungere la riva, ma i tentativi degli astanti di rianimarla sono stati vani. Forse si è trattato di un malore anticipatore di un infarto. Sono una pessima redattrice di “coccodrilli”, poi la sua fine mi ha colta come fulmine a ciel sereno. Amavo i suoi libri, la sua scrittura anti-retorica e contaminata, quel suo speciale modo di “costruire un linguaggio” e aggirarsi come in un gioco di specchi e antichi riti, fra storie napoletane, vicende d’esilio, grovigli famigliari. Sicuramente era una donna di immensa sensibilità, impegnata nella politica e nel sociale in senso “alto”. Una donna toccata dal dolore e dalla grazia di una creatività preziosa. Restano per me indimenticabili: “Storie di patio”, “Dadapolis”, “Terremoto con madre e figlia”. Ricordava, per il rapporto controverso di odio-amore per Napoli, Anna Maria Ortese. Questo non è un paese che, onora e celebra poeti, scrittori, artisti. La cultura non fa audiece. Il successo, la fama anche effimera arride, a veline, tronisti e lacchè. Ricordo ancora che al funerale della “grandissima Ortese”, vi erano cinque persone. Quanti in vita sono ignorati, sottovalutati o “invisibili”, a volte col tempo vengono rivalutati, e perfino canonizzati. Queste amare considerazioni si aggiungono al cordoglio per questa prematura scomparsa. Ciao Fabrizia. Nell’Olimpo degli scrittori, ti giunga il mio affettuoso ringraziamento, per tante stimolanti pagine che mi hanno allietato e fatto pensare.

Caos calmo…no comment

aprile 28, 2008

All’uscita di Caos calmo, regia di Antonello Grimaldi, mi sono fiondata al cinema e ho visto il film. Dopo qualche mese di decantazione , rimango del parere di non esprimere alcun giudizio. Sarebbe fazioso, tranchant, e un po’ perfido. Alla base del film c’è l’omonimo romanzo di Sandro Veronesi. Scrittore di notevole talento per molti addetti ai lavori, autore di best-seller con eccellente consenso di lettori; per me sopravvalutato, iper-elogiato, gonfiato all’eccesso. Spiacente di ritenerlo un buon mestierante, abile e furbacchione, costruttore di storie banali, artificiose, fintamente profonde. Non tutti i gusti sono alla menta. Di sicuro l’influenza della lettura non ha giovato ad uno sguardo sereno del film. Eppure è stato un evento, e come tale ha raccolto grande successo, nonché polemiche, interviste a go go, clamore mediatico, reprimende catto-cinefile e gossip andante con moto… Ma anche tre David di Donatello: uno per la musica, uno per la canzone “L’amore trasparente” di Ivano Fossati, il terzo per il bravissimo Alessandro Gassman. Un’ ultima annotazione agli attori, colonne portanti del lavoro e un attestato di stima al”migliore”: Nanni Moretti.

Amélie e il Giappone

aprile 7, 2008

Dopo 2 giorni di vacanze, torno al “sudato” blog. Mentre uno scassatissimo intercity, mi promenava verso il mare, mi sono lasciata deliziare dalla lettura di ” Né di Eva né di Adamo” di Amélie Nothomb. Per la giovane scrittrice belga, confesso di avere un’esagerata simpatia. Ho letto tutte le sue opere fin dal primo libro pubblicato da Voland. Ho apprezzato il tuo talento per il grottesco, il feeling per il paradosso e la disinvolta e al tempo stesso profonda visione della vita. In bilico fra catastrofe e sardonica alzata di spalle. Questo suo ultimo lavoro è un delizioso vademecum di come vivere l’amore con curiosità, conoscenza dell’altro, reciproco piacere, senza farsi fagocitare o stravolgere dalla passione. Il tutto in gustosa salsa giapponese. Il Giappone è il vero protagonista delle vicende dei due buffi fidanzati, incalzati da malintesi, digressioni sul cibo e sulla birra, in viaggio per luoghi “mitici”. A tal proposito ho trovato irresistibile la scalata del monte Fuji e le conseguenti peripezie. Se la morale è ,come dice Nothomb ” Ci si innamora di persone che non si sopportano, di persone che rappresentano un pericolo insostenibile…”, salvarsi con la fuga, non resta che prendere un aereo e cambiare orizzonte. Per gli esagerati ed esagitati cultori delle passioni estreme, questo libro denso di humour e leggerezza è un toccasana.