Archive for the ‘arte’ Category

Il sonno della ragione

giugno 7, 2008

Nei miei viaggi per la città su autobus e metropolitana, mi capita sempre più spesso di incontrare una povera vecchia storpia, malata di Alzheimer. In preda ai deliri del morbo, la donna ripete a pappagallo con voce, ora cantilenante ora urlante: “Fuori gli stranieri dall’Italia, via tutti..fuori..” Come un mantra da un un mezzo all’altro, questa specie di rudere umano dice cose che ascolta nei vari viaggi e termina sempre con la medesima imprecazione contro “gli stranieri”. Intanto sotto gli occhi dei passeggeri, la polizia locale e i controllori dei tram “rastrellano” gli immigrati; quelli senza documenti vengono scortati in questura. Alle farneticazioni della vecchia non fa caso nessuno, in fondo in una grande città si è abituati al vaneggiamento dei fuori di testa, ma io non riesco a rassegnarmi all’indifferenza sia verso la vegliarda malata ( avrà una famiglia? i servizi sociali sono avvisati?) sia verso la rudezza per non dire brutalità con cui i tutori dell’ordine trattano gli extracomunitari. Il viso della canuta signora mi ricorda una litografia di Goya, che raffigura una laida sdentata mendicante e poiché spesso, dopo gli starnazzanti deliri,reclina la testa sul seggiolino che ha davanti, sembra l’identica copia del “Sonno della ragione”, sempre di Goya. Per chi non ricorda, il dipinto mostra un dormiente, capo poggiato su un tavolo, che sogna creature alate e mostruose. Grandiosa metafora dell’eclissi della ragione che produce violenza, angoscia, abbrutimento. In questo caso la metafora è piccola ma insidiosa. Comunque è il segno di una permeante, insostenibile disumanità. — P.S. I dipinti di Francisco Goya si trovano a Madrid al Museo del Prado.

L’origine del mondo

Maggio 8, 2008

Chi l’ ha visto, nel lontano 1985 nello show di Raffaella Carrà, “Buonasera Raffaella”, non l’ha più dimenticato. In quel tempo ormai remoto, è stato realizzato il duetto più irresistibile, esilarante e gioiosamente rivoluzionario della storia della Tv. Al fianco della mitica Raffa, c’era un Roberto Benigni che, inseguendola e fingendo di placcarla, innalzava un un inno all’organo sessuale femminile. Esplosivo, irrefrenabile, mai volgare, Benigni elencava le virtù del sesso miliebre, con una naturalezza giocosa sinceramente ineguagliabile. ” Che c’avete voi donne, che attira noi uomini… in quella zona là…” E giù un sfilza di nomi, di modi di dire, in tutti i dialetti e locuzioni:” Passerina, gnocca,mussa, topina,chitarrina,bernarda…”, aggiungendo che, nulla al mondo v’è di più delicata, sensibile e poetica, ( uso il termine scientifico) della vulva. Un secolo e rotti prima, della performance Benigni-Carrà, un signore anticonformista, audace, vagamente libertino, dipingeva su commissione, un quadro scandaloso ed esecrato dalla società per bene. Il titolo: “L’origine del mondo” non lasciava margini di dubbio. Gustave Courbet, precursore dell’impressionismo, nel 1866, raffigurava un sesso femminile, in primo piano. Le gambe leggermente divaricate, come se la modella dormisse, il pube peloso abbandonato, tonalità tizianesche, il dipinto mostrava, senza oscenità, ma con carnale realismo, quello che è una vagina: il luogo del concepimento della vita, della continuità della specie. Se volete, oltre il particolare anatomico, è l’ovvia sede del sommo piacere, dello scatenamento di ogni fantasia erotica e del senso più profondo dell’esistenza. Ogni essere, umano o animale, nasce attraverso “quel passaggio” e senza ” quel congiungimento” la terra sarebbe spopolata. Il quadro ebbe una sorte controversa, nascosto perché considerato indecente, fu acquistato dallo psicanalista Jacques Lacan, che lo tenne a lungo nella sua privata collezione. Oggi si può ammirare al Museo D’Orsay o nelle varie riproduzioni. Il duetto Benigni-Carrà si vede su You Tube. Finalino malizioso: i signori uomini inneggino felicemente alla gloriosa “F..a”, le signore donne siano orgogliose e fiere di possederla.