Si inaugura oggi una rubrichina chiamata, Oblò, che sinteticamente tratta l’intreccio tra Cinema e Filosofia. Per evidenti ragioni, getterà un rapido sguardo sull’orizzonte cinematografico che intreccia la vita e l’opera di illustri pensatori. Naturalmente senza alcuna pretesa di scrutare nel profondo.
Da ” Pensieri Diversi” ed Adelphi alcune riflessioni di Ludwig Wittgenstein. ” Ciò a cui mi oppongo è il concetto di un’esattezza ideale che ci sarebbe dato, per così dire, A PRIORI. In momenti diversi sono diversi i nostri ideali di esattezza; e nessuno di essi è il supremo”—————–“La straordinaria vanità dei desideri si mostra nel fatto che io ad esempio desidero riempire al più presto un bel quaderno da cima a fondo. Non me ne viene NULLA: non lo desidero, direi, perchè questo testimonia la mia produttività; è solo l’ASPIRAZIONE a un disfarmi al più presto di qualcosa che mi è divenuto consueto anche se sicuramente, appena me ne sarò sbarazzato, ne comincerò uno nuovo e la stessa cosa si ripeterà tale e quale.”—————-“Sto nella vita come il cattivo cavaliere a cavallo. Devo solo alla bonarietà dell’animale se non vengo sbalzato di sella in questo istante”————–” Se l’arte serve a =generare sentimenti=, la percezione sensibile che ne abbiamo è uno di questi sentimenti?”————————————————
Wittgenstein è un film che il regista inglese Derek Jarman ha girato nel 1993 e tratta della vita e del pensiero del grande filosofo austriaco. Commissionato all’inizio per una serie televisiva è stato realizzato completamente in studio. Il film segue un andamento a blocchi al limite dell’astrazione, su un tracciato antologico che snoda le varie vicende dell’esistenza di Wittgestein, da Vienna a Cambridge. La messinscena è asciutta, rigorosa nello stesso tempo con un forte impatto visivo, di lineare intensità estetica. Fuori da ogni orpello convenzionale, ancora una volta Jarman, orchestra una materia rarefatta, geometrica con commistioni brecthiane e libertà creativa. Per i cultori del genere assolutamente da recuperare in DVD.
Maggio 28, 2010 alle 8:04 PM |
” Per un secolo i Wittgestein hanno prodotto armi e macchinari , e poi alla fine, per coronare il tutto, hanno prodotto Ludwig e Paul, il celebre, epocale filosofo e il pazzo, a Vienna , almeno altrettanto celebre se non perfino più celebre dell’altro , quel pazzo di Paul, che era filosofico tanto quanto suo zio Ludwig come viceversa suo zio Ludwig era pazzo esattamente come Paul; a uno, Ludwig, era stata la filosofia e dare la celebrità, all’altro la pazzia, Uno, Ludwig, era forse più filosofico, l’altro , Paul , era -forse- più pazzo , ma oserei dire che del più filosofico dei Wittgenstein noi pensiamo che sia stato filosofo perchè ha messo bianco su nero la sua filosofia e non la sua pazzia , e dell’altro, Paul, che sia stato pazzo perchè ha represso la sua filosofia e non l’ha resa pubblica per mettere in mostra soltanto la sua pazzia. Erano entrambi persone assolutamente straordinarie, nonché cervelli assolutamente straordinari , solo che uno ha messo – in pubblico – il suo cervello, l’altro lo ha messo – in pratica- ”
da ” Il nipote di Wittgenstein ”
di Thomas Bernhard – Adelphi
Maggio 28, 2010 alle 8:12 PM |
Ineffabile e ineguagliabile Thomas Bernhard! Danke!