Ultimo metrò si prende una breve vacanza per il ponte del Primo Maggio. Lunedì tornerà al timone di comando per la consueta navigazione. Buona Festa a tutti i lavoratori, ai devoti di San Precario, a coloro che tristemente hanno perso o cercano lavoro. Parola chiave su cui si regge la Costituzione Repubblicana, parola concreta che coinvolge la vita di tutti. A presto.
Archive for aprile 2009
Breve vacanza
aprile 28, 2009Fortapàsc
aprile 27, 2009Volevo parlarvi del film di Soberbergh ” Che l’Argentino”, che ho appena visto con “mucho gusto”, ma aspetto con fremente pazienza l’uscita del secondo atto. Infatti il 30 aprile sarà in tutte le sale il secondo film di questa meticolosa biografia del Comandante Guevara. L’idea di spezzare in due parti un’ opera con un alto minutaggio non è nuova. Quello che poco mi garba è che intercorra molto tempo tra una proiezione e l’altra. Lo spettatore avrebbe il diritto di poter vedere in sequenza i due film, un giorno dopo l’altro per esempio e non con intervalli lunghi che spezzano il desiderio e l’emozione del continuum della storia. Ciò detto, in attesa che sia completata la visione per poterne argomentare con cognizione di causa, ho optato per bel film italiano, ricco di quelle qualità di denuncia e di impegno sociale tipiche della migliore tradizione della cinematografia nostrana. Fortapàsc del regista Marco Risi, precede quello che sarà poi narrato da Matteo Garrone con Gomorra. Il giovane protagonista, Giancarlo Siani è stato in un certo modo un anticipatore del lavoro di Roberto Saviano. Sul filo di potere, soldi e sangue il giovane cronista del Mattino , praticante senza contratto si muove con la costanza di un segugio tra le pacchianate camorriste e i relativi intrighi politici. Siani indaga e il suo ficcare il naso senza timori reverenziali lo condanna a cadere sotto i colpi dei guaglioni dei clan. Una forte riflessione sul ruolo del giornalista viene dalla voce del personaggio di un prudente anziano collega che distingue “Il giornalista-giornalista” dal “Giornalista-impiegato. Lo squallore del territorio, case, spiagge, incuria fa da sfondo al ritratto di una criminalità rampante collusa col potere politico. Ottimo film, con il protagonista Di Rienzo calato perfettamente nei panni del giovane Siani. un consiglio: andate a vederlo!
25 Aprile
aprile 25, 2009Oggi è il 25 Aprile, normalmente chi scrive chiude il computer e va a festeggiare. Prima di uscire ed andare alla consueta manifestazione che, ogni anno rinnova in un serpentone multicolore di bandiere e di canti lo spirito della Resistenza,vi lascio con una poesia notissima. Eppure sempre straordinariamente “forte”. Non dimentichiamo mai che, questo gioioso giorno, ricorda il sacrificio “della meglio gioventù” e la lotta di tanti italiani contro la barbarie nazista e fascista. A costo di essere noiosamente ripetitiva, è indegno equiparare i partigiani con i repubblichini di Salò. La pietà per i morti non cancella che, i primi si batterono per la libertà dalla dittatura e contro l’occupazione tedesca, i secondi, pur in buona fede, combatterono a fianco delle SS e per un Duce responsabile della guerra e dei suoi conseguenti massacri.
ALLE FRONDE DEI SALICI
E come potevamo noi cantare / col piede straniero sopra il cuore
fra i morti abbandonati nelle piazze /sull’erba dura di ghiaccio,al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero/della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto, anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
Salvatore Quasimodo–“Giorno dopo giorno” 1947
Eros e poesia– Giovanni Giudici
aprile 23, 2009Tiro fuori dal cono d’ombra della libreria, il Meridiano del caro Giovanni Giudici ultimamente un po’ troppo trascurato. Il nostro poeta nasce a Le Grazie, comune di Portovenere nel 1924. Si iscrive a Medicina e dopo un anno passa a Lettere fino alla laurea nel 45′. Lavora all’ Olivetti di Ivrea come addetto alla biblioteca. Si sposta prima a Torino, dove stringe amicizia con Beppe Fenoglio e con Giovanni Arpino, dopo si stabilisce a Milano, instaurando un forte legame con Franco Fortini. Sposato, padre di due figli, oggi Giudici vive tra Lerici e Milano. Delle molte raccolte di versi ricorderò : “La vita in versi”, “Il ristorante dei morti”, “Lume dei tuoi misteri”. Voglio proporre due poesie di carattere erotico tra le tante, non così note.
TANTO GIOVANE
“Tanto giovane e tanto puttana”:
ciài la nomina e forse non è / colpa tua- è la maglia di lana
nera e stretta che sparla di te.
E la bocca ride agra: /ma come ti morde il cuore
sa chi t’ha vista magra / farti le trecce per fare l’amore.
SENSI
Come per quotidiana intimità/ che più non ci sorprende del noi stesso
in piena luce in ombra e oscurità/abito non diverso nel tuo sesso:
lo guardo attento insieme a te patisce/il gentile morirsi d’ora in ora,
la lingua ti nomina e lambisce,/la mano ti medita e ti esplora
il respiro ti parla,il tuo tremore/del futuro svuotato m’impaurisce
l’orecchio accosto al cuore/ un tempo di brevi momenti scandisce:
dove in te scopro una terra evidente/che nei previsti confini concludo
mia familiare madre e parente/coscienza e corpo nudo.
Giovanni Giudici-I Meridiani- Mondadori editore
Louise-Michel
aprile 22, 2009Questa sarà la recensione più breve tra tutte quelle che ho scritto. Motivo: desidero che lo spettatore si faccia una sua precisa opinione per un film corrosivo, sulfureo, grottesco in poche parole un film-“anarchiste.” Lo scheletro della trama è all’incirca questo: in una fabbrica della Piccardia, regione tra Francia e Belgio, il mellifluo, bieco padrone promette alle operaie che non dislocherà l’azienda. Una mattina le donne trovano lo stabilimento vuoto. Desolazione e sconforto, che fare? Con le misere liquidazioni, Louise una singolare creatura con un monacale impermeabile, trova un’idea appagante. La rabbia delle sfruttate sarà riscattata dall ‘assunzione di un killer a pagamento che farà fuori il malvagio, truffaldino capitalista. Qui inizia una girandola di gag stralunate, di vicende paradossali, di provocazioni sgangherate con tanto di colpi di teatro e agnizioni sessuali. Si ride a denti strettissimi, non aspettatevi una brillante commedia. Niente di più lontano da un movie stile televisivo. Si sorride amaramente con un taglio dissacrante, dei concreti mali della società e delle nefandezze del capitalismo rapinoso e irresponsabile. Due parole sul titolo. Louise Michel, nata nel 1830 figlia di madre nubile era una femminista rivoluzionaria e anarchica. Si unì al gruppo “Diritti delle donne”, fu educatrice, insegnante. Aprì scuole e aiutò le prostitute. Entrò ed uscì di galera poi dopo aver partecipato alla Comune di Parigi, fu deportata in Oceania. Utilizzando il nome Louise-Michel i registi rendono omaggio ad un’icona di libertà e nello stesso tempo siglano il loro film come portabandiera di una radicale critica sociale col vecchio slogan sessanttotino: “Una risata vi seppellirà”.
3+1 Come Dio comanda
aprile 21, 2009E’ appena uscito in DVD l’ultimo film di Gabriele Salvatores.” Come Dio comanda”. Per questo regista vale lo strano assioma comune a Ridley Scott, ossia girare un capolavoro e in seguito, incappare nel tonfo di un opera mediocre. Non sembra che il regista dei” Duellanti e di Blade Runner” sia lo stesso di “Soldato Jane”, invece ragioni indiscutibili dello star-office hollywoodiano inducono a scelte non sempre felici. Ciò vale anche per Salvatores che, imbrocca film molto belli come l’avvincente “Io non ho paura” e poi delude con quest’ultimo, sicuramente non tra i suoi migliori. L’azione si svolge nel basso Friuli piovoso e grigio, in una sorta di squallida spianata ghiaiosa e le lontane montagne, dove tra fabbriche e capannoni si intravedono paesotti di gente benestante. In questo contesto cupo, un padre in guerra col mondo intero, funge da maestro di vita all’amatissimo figlio adolescente. L’uomo forte bevitore, insegna al ragazzo le qualità virili di un fascista rancoroso e gonfio di disprezzo. Salvo poi mostrare solidarietà verso un giovane con turbe psichiche, forse prodotte da un lavoro massacrante. Il padre, uno bravissimo Filippo Timi, nella sua contraddittoria carica di violenza esprime inattese sensibilità, ma nel rapporto verso il figlio è prevalente una componente patologica e morbosa che, sconfina in un simbolico incesto omosex. La storia tratta da un romanzo di Niccolò Ammaniti è interessante e presta il fianco ad interpretazioni metaforiche. Peccato che Salvatores tratti le psicologie dei vari personaggi a tinte fosche e urlate, senza sfumature e “decantazioni”. Mi pare davvero un po’ troppo sopra le righe, se penso all’asciuttezza dei fratelli Dardenne che, pure maneggiano storie estreme di emarginazione, crudeltà ed esclusione. Ben guidato il cast, oltre al citato protagonista, un plauso al giovane Alvaro Careca e un’ottima conferma al versatile Elio Germano. A disposizione nei negozi specializzati in noleggio o vendita di DVD.
News dal Reame di cartapesta
aprile 19, 2009Le notizie che arrivano dai palazzi del Reame sono tutte favorevoli al nostro Augusto Sire. Un sondaggio dell’ultima ora annuncia che, alle prossime elezioni il partito di Sua Eccellenza il Cavaliere avrebbe il 40% dei consensi. Se ciò fosse, significherebbe che l’amore, la considerazione, la fiducia per l’Uomo della Provvidenza, lo trasfigurerebbe nell’Uomo dei Miracoli. Praticamente un gigante, contro i lillipuziani della sinistra sempre più trascurabile e marginale. Il Pd avrebbe il 25% e il resto Sinistra e Libertà e Rifondazione il 6,5%. Inoltre il partito dipietrista IDV il 7,8% e Udite!Udite! la Lega circa il 10%. Questo secondo un rilevamento Digis Sky. Passando ad altro argomento, oggi su Repubblica Eugenio Scalfari scrive con la maestria che gli propria un articolo che conferma quanto abbiamo sempre pensato, ossia che per il Sire nostro chi critica, non dico ostacola il suo verbo è comunista. Nell’accezione di bolscevico mangia-bambini. Per dissipare queste nerissime nuvole che incombono sulle teste di tutti i democratici e pure sulla mia, mi consolo con una breve, straordinaria poesia di Emily Dickinson. Prometto nei prossimi post che mi occuperò di questa “eccezionale” poetessa, la quale merita un adeguato spazio. Per una volta considerata la brevità del componimento la trascriverò in inglese con relativa traduzione.
The mob within the heart/ Police cannot suppress
The riot given at the first/ Is authorized as peace
Uncertified of scene/Or signified of sound
But growing like a hurricane /In a congenial ground.
……………………………………………………………………………
La folla dentro il cuore /nessuna polizia potrà disperdere
La sommossa vi è lecita /come la pace.
Non l’accerta la vista /né l’attesta il rumore:
cresce come un ciclone /nel clima natio.
3+1 The Reader-A voce alta
aprile 16, 2009L’ignoranza come metafora della barbarie? Velatamente sembra che il film “The reader” voglia suggerire questa tesi, seppure con molti distinguo. Se mai l’ignoranza come velo alla consapevolezza, come colpa di un male assoluto compiuto per conformismo, per nascondere una banale vergogna, un’ insopportabile inadeguatezza. Non ho letto il romanzo di Bernhard Schlink ” A voce alta” che sicuramente sarà più esplicativo di ciò che il film suggerisce e probabilmente meno ambiguo. La storia è quella dell’incontro di una trentenne, bigliettaia di tram con un adolescente liceale. Tra i due scoppia una passione. Per il ragazzo è l’ iniziazione al sesso e all’amore, per la donna è l’occasione di ascoltare con voracità, la lettura di racconti fatta dal giovane. All’improvviso la protagonista sparisce e troviamo il nostro studente alla facoltà di legge dell’università. Qui egli scopre che l’amante è imputata di efferati crimini di guerra, che è stata kapò delle S.S in un campo di concentramento ed è ritenuta responsabile di una terribile strage. Rivediamo lo studente ormai adulto e affermato penalista, ripensare al tremendo segreto che lo legava alla donna, e che ha deliberatamente non rivelato, lasciandola condannare; ovvero che la crudele esecutrice di ordini era analfabeta e questo non sapere” leggere e scrivere “era per lei un’inconfessabile onta. Film altalenante con momenti intensi e cadute di tono. La protagonista certo non è vista con indulgenza, ma con un filo di compassione e simpatia in più del consentito. Merito anche dell’eccezionale interpretazione di Kate Winslet, personaggio densissimo e rigoroso. Un plauso a tutto il cast e grande prova del giovane David Kross e del navigato Ralph Fiannes. Ho accennato alla trama, ma il film ha molti risvolti che meritano un passaggio al cinema. Sicuramente anche per discuterne pregi e difetti. Buona visione
3+1 — Two lovers
aprile 15, 2009Non lasciatevi fuorviare dal titolo che, può ricordare una delle tante commediole rosa di stampo hollywoodiano. E’ invece un grande film intriso di malinconia e di straziante amarezza sull’impossibilità dell’amore. La storia esemplare per linearità, racconta l’inquietudine e il disagio esistenziale di un quarantenne appena uscito da una casa di cura, per un tentato suicidio. Il protagonista aspirante fotografo vive con i genitori. Il padre gestisce una lavanderia, la madre è la classica “moma” ebraica avvolgente e ansiosa che, desidera per il figlio un buon matrimonio ma che è pronta a comprendere tutto per amore. Il nostro nevrotico bambinone s’innamora perdutamente di una ragazza super-incasinata e piuttosto masochista che, proprio non riesce a ricambiarlo se non con un’ambigua amicizia. Nel frattempo un’altra ragazza dolce e disponibile gli esprime sentimenti amorosi nella speranza di diventarne la fidanzata. Siamo in presenza di un insolito triangolo cechoviano dove “lui ama una lei, che sua volta ama un altro e una terza non riamata, spasima per lui.” Vaghi rimandi alla letteratura russa, Cechov, Dostoevskij ci dicono che James Gray discende da famiglia di ebrei russi che hano messo radici in un quartiere di Brooklyn. Ed è proprio Brighton Beach col suo clima uggioso e grigio a far da sfondo ad un dramma doloroso, dove delusione, tristezza e una sorta di oscuramento della speranza sono incalzanti e con ritmo serrato chiudono le porte all’amore come desiderio estremo e irrealizzabile e aprono le serrande al tran-tran quotidiano, fatto di piccole consolazioni. Il regista alla sua quarta prova, dimostra di essere considerato tra i migliori della sua generazione. Mai banale, sottile scutatore di anime lacerate e consumate dalle contraddizioni e dalla durezza della vita, Gray dirige un cast strepitoso a partire dal suo attore favorito Joaquin Phoenix , davvero eccezionale. Via via tutti gli altri da Isabella Rossellini, la protettiva madre a Gwyneth Paltrow, la bionda spezza-cuore, a Vinessa Shaw la comprensiva fidanzata. Assolutamente da vedere.
3+1 Cinema….
aprile 14, 2009Riprendiamo a parlare di cinema con tre film ancora in programmazione e con un film appena uscito in DVD. Iniziamo con FROZEN RIVER che è in sala ancora per poco. Affrettatevi a vederlo perchè è un’inaspettata sorpresa. Piccola gemma tra i film indipendenti, ha vinto il premio Sundance 2008 .Chi ha amato Thelma&Louise non rimpiangerà i soldi del biglietto. Anche in quest’opera le protagoniste sono due donne mal maritate che devono lottare “alla disperata” per la sopravvivenza. Siamo nel Newor, al confine est tra USA e Canada dove una riserva indiana ai margini tra il fiume San Lorenzo e la foresta, ha statuto di extraterritorialità. Qui Ray bianca, non bella, povera, con due figli da mantenere nel tentativo di trovare il marito giocatore d’azzardo si imbatte in Lila un’indiana altrettanto povera e allo sbando a cui hanno sottratto il figlioletto. L’incontro tra le due donne è un duro, amaro braccio di ferro fatto di diffidenza e di malanimo, finché entrambe non trovano conveniente un accordo per trafficare nel trasporto di clandestini. Non dirò di più per lasciare allo spettatore il piacere della visione. La regista e sceneggiatrice Courtney Hunt al suo secondo lungometraggio, mostra una sensibilità narrativa e polso sicuro nel manovrare la camera di tutto rispetto. Sentiremo ancora parlare di lei, inoltre non sono tante anche negli Stati Uniti le donne talentuose al suo pari. Da segnalare la grande prova di Milissa Leo e nel complesso di tutto il cast. Una nota alle spettatrici: questo film, la cui cifra è la faticosa vita delle donne, l’amore per i figli e la solidarietà femminile è dedicato particolarmente a voi.