Passato il gay-pride senza fuochi d’artificio. Le polveri erano bagnate da proibizioni, e un pesante clima di intimidazione e di censura, si aspettano tempi grami per omosessuali e prostitute. I primi reprobi peccatori, anche che se star della moda e amici di catto-populisti, le seconde ree di insozzare le strade e di diffondere”malattie”. Siamo all’apoteosi dell’ipocrisia. Il problema non è riconoscere il diritto di vivere o di convivere, secondo diversi orientamenti sessuali o combattere il racket e la tratta in schiavitù delle” lucciole”, il problema è contenere, occultare, reprimere. Eliminare lo sconcio pubblico. Il decoro è salvo così pure la morale decenza. Se poi lo fanno di nascosto, magari con lucro per qualcuno, cazzi loro! — In onore di “froci” e “mignotte” , regalo questa poesia di Costantino Kavafis, poeta greco dell’inizio del 900. –Torna sovente e prendimi
Torna sovente e prendimi, palpito amato
torna e prendimi amata sensazione
quando il ricordo del corpo si ridesta,
e trascorre nel sangue il desiderio antico,
quando labbra e pelle rammentano
alle mani pare di nuovo di toccare
torna sovente e prendimi,quando
labbra e pelle ricordano..
Tag: Costantino Kavafis
giugno 10, 2008 alle 7:21 PM |
In un boschetto trovai pasturella
più che la stella bella, al mi’ parere.
Cavelli avea biondetti e ricciutelli ,
e gli occhi pien’ d’amor, cera rosata;
con sua verghetta pasturav’ agnelli;
(e) scalza di rugiada era bagnata …
G. Cavalcanti
Guido, quando dicesti pasturella,
vorre’ ch’avessi detto un bel pastore…
Tuttor verghetta avea piacent’e bella
pertanto lo tuo dir non ha fallore
Lapo Farinata degli Uberti
in Antologia della poesia ialiana- Duecento- Einaudi